domenica 7 giugno 2009

Napoli torna al basket di vertice? Si ma non è questo il problema

Stamattina leggo sul Corriere dello Sport una dichiarazione dell'assessore allo sport del comune di Napoli. "Mi auguro di poter dare una bella notizia ai napoletani già nei prossimi giorni. La gente in strada mi ferma e mi chiede due cose: quando ci sarà una nuova squadra in Serie A e quando riavremo il PalaArgento. Almeno sulla prima questione vorrei dare una risposta positiva a breve".

Si parla del trasferimento del titolo di Rieti con Papalia o di quello di Scafati in Legadue. Ora, io non conosco l'attuale proprietario di Rieti e non ho nulla contro di lui o contro l'assessore ma....

Ma, e scusatemi tanto, vorrei farla finita con i titoli che vanno e vengono, i proprietari che vanno e vengono in base ai finanziamenti pubblici o altro, i progetti che vanno e vengono.

Penso ai tifosi di Rieti, quest'anno hanno visssuto una stagione ai limiti del surreale, con la squadra data per morta quasi all'inizio del campionato, con i media che pronosticavano ad un certo punto persino il ritiro dal campionato e invece Lardo e i suoi giocatori hanno tirato fuori dal cilindro una salvezza incredibile.

E adesso, che succede sul più bello? Che Papalia, da quanto si legge, a Rieti non ha risorse sul territorio ad affiancarlo e quindi potrebbe traslocare in un grande centro come Napoli. E i tifosi di Rieti dopo tanta passione? E quelli di Roseto, Battipaglia, Imola, Faenza, Castelmaggiore, Montegranaro, Ponticelli, Pozzuoli, e via così....

Che senso ha questo sistema? Io sogno la Nba ed è troppo ovviamente, la mentalità italica non è permeabile a concetti come tetti salariali (avete letto le dichiarazione disgustate del procuratore di Ibra sul tetto salariale del Barcellona??), franchigie, solidità economica, progetti a lunga scadenza.

Io sono stanco di proprietari che al risultato negativo sbottano minacciando vendite, cessioni e chiusure.
Sono stanco di squadre che cambiano 20 giocatori o giù di li in una stagione e poi chiudono i battenti e tanti saluti a chi ha pagato l'abbonamento o fatto il biglietto per un'intera stagione.

E' vero che le squadre saltano ovunque, come noi anche Francia, Grecia, Russia e persino la florida Spagna. Eppure.... eppure qui se ne vedono troppi tutti gli anni (vogliamo parlare del movimento titoli nelle serie inferiori??).

Io non ne ho più: viva chi vuole un campionato iperprofessionistico a 15 squadre max e sotto tanto dilettantismo e formazione di base. Viva il sistema farm system del baseball o dell'hockey americano o le squadre satelliti in Spagna.

Saluti.....

2 commenti:

Ennio aka Earth ha detto...

Il problema reale del basket italiano è che nessuna squadra da Siena in giù ha un progetto (Virtus Roma? Qualcuno l'ha vista!?).

Questa mancanza di progettazione si riflette a 360° in tutto il movimento, dai Presidenti che ogni tanto cambiano società, a GM che prendono 20 giocatori l'anno a tutto quello che hai sottolineato tu nel post!

Un campionato a 14 squadre con wild cards e senza retrocessioni ... ma ve l'immaginate voi le squadre che non hanno più niente da dire e che da metà campionato giocano senza più americani per non pagarli?

Andy ha detto...

Hai ragione, ma allora qui bisogna cercare un compromesso.

Proposta: si gioca senza retrocessioni ma se a metà stagione cedi più di 2 giocatori senza sostituirli, paghi una multa pari allo stipendio dei taliati.

E' una delle tante cose buttate li, una soluzione questo movimento italiano dovrà pur darsela